Fusco et in Roma antiqua.

Il cognome Fusco ha origini molto antiche tanto che già nell'antica Roma era documentato l'uso del cognomen "Fuscus" a sua volta originato dal latino Fuscus, con significato di persona "di carattere ombroso". In epoca medioevale le prime tracce araldiche del cognome si trovano nell'opera "Codice Diplomatico della Lombardia", in un atto di un notaio "Fuscus" risalente al 1145 d.C. La Famiglia Fusco si affermò come casata nobile della Campania e fu decorata della regia familiarità nel 1536 e poi del titolo di Duca. A partire dal 1700 sono censiti con numerosi vescovi discendenti oltre ad un beato di Pagani (SA), "Tommaso Maria Fusco" proclamato da Giovanni Paolo II solo nel 2001. Fra i personaggi noti nella Storia possiamo trovare:

Antica Roma

I Fuscus erano
Gladiatori, Cursor, Poeti, Politici, Cansoli, Generali,
  • Auriga Fuscus
    35 d.C.,

    auriga

    FVSCUS CVRSOR
    PRASINI VIX(it) ANN(os) XXIV
    VICIT ROM(ae) LIII AD DEAM DIAM II
    BOVILLIS I VNA PALMA REV(ocatus) BIS
    EANDEM VICIT HIC OMNIVM CVRSOR(orum)
    PRIMVS QVA DIE MISSVS EST VICIT STAT(im)
    C(aio) CESTIO M(arco) SERVILIO CO(n)S(ulibus)
    MACHAO CONSER(vus) MEMORIAE CAVSA>

    (CIL VI 33950)

    Fuscus auriga
    della fazione verde visse 24 anni
    vinse a Roma 53 volte, 2 volte per la dea Dia
    1 volta a Bovillae. Richiamato due volte per una palma
    vinse la stessa. Primo tra tutti gli aurighi
    vinse immediatamente nel giorno in cui era stato inviato.
    Durante il consolato di Gaio Cestio e Marco Servilio
    Il suo compagno di servitù Machao per la sua memoria

    .
    Scorpus e Fuscus, campioni equestri nella Roma imperiale

    Non solo oggi si disputano le gare sportive di attacchi, siano esse a carattere amatoriale o agonistico, né solo oggi il tifo degli appassionati infiamma gli spalti, raggiunge i giudici e rende grande un equipaggio. Tutto questo avveniva anche nella Roma imperiale, come testimoniato da resti archeologici e dai mosaici rinvenuti a Piazza Armerina e come recentemente raccontato in Tv da Alberto Angela. Il luogo prediletto da imperatori e popolo per assistere alle gare era il Circo Massimo di Roma, ubicato sotto la casa dell’imperatore medesimo, casa che gli permetteva una comoda vista sulle piste. La pista di sabbia, lunga 600 metri e larga 225 metri, rendeva il Circo Massimo lo stadio più grande di Roma, più capiente rispetto al Circo Flaminio e al Circo di Massenzio. Gli spettatori ammiravano i cavalli e li applaudivano, specie quello di sinistra (funalis), perché permetteva di fare la curva molto stretta e determinava la vittoria. Nonostante i driver fossero degli schiavi, il premio solitamente consisteva in una corona di alloro e del denaro. Come accadeva per i gladiatori, anche i driver molto bravi potevano comprarsi la libertà, se ancora in vita. Nonostante un duro e costante allenamento come quello dei gladiatori, la maggior parte di loro moriva giovanissima, come nel caso di Fuscus che aveva appena 24 anni o di Scorpus, il più famoso driver di Roma, morto a soli 27 anni durante una gara. I compensi del driver erano altissimi, come per i giocatori di calcio di oggi; la loro fama era pari a quella del loro cavallo ed un esempio ci viene fornito da un’iscrizione su mosaico pavimentale rinvenuta nelle Terme di Numidia, oggi però andata distrutta, dove Pompeiano, proprietario dell’impianto, fece scrivere il suo amore per un destriero: “Vincas, non vincas, te amamus, Polydoxe!” (Che tu vinca, che tu non vinca, noi ti amiamo, Polidosso!). Fuori del Circo Massimo, si incontrava il centro commerciale che vendeva oggettistica legata alle gare e ai driver, come la lucerna con l’immagine di Fuscus, famoso driver o del cavallo Numitor: qui i tifosi delle fazioni avversarie usavano alzare la voce e venire alle mani mentre vantavano i meriti dei loro equipaggi e bevevano nei termopholia, i bar dell’epoca. L’ultima gara di attacchi fu disputata nel 549 d.c. Ma fu veramente l’ultima?

    FVSCUS CVRSOR PRASINI VIX(it) ANN(os) XXIV VICIT ROM(ae) LIII AD DEAM DIAM II BOVILLIS I VNA PALMA REV(ocatus) BIS EANDEM VICIT HIC OMNIVM CVRSOR(orum) PRIMVS QVA DIE MISSVS EST VICIT STAT(im) C(aio) CESTIO M(arco) SERVILIO CO(n)S(ulibus) MACHAO CONSER(vus) MEMORIAE CAVSA (CIL VI 33950)

    Fuscus auriga della fazione verde visse 24 anni vinse a Roma 53 volte, 2 volte per la dea Dia 1 volta a Bovillae. Richiamato due volte per una palma vinse la stessa. Primo tra tutti gli aurighi vinse immediatamente nel giorno in cui era stato inviato. Durante il consolato di Gaio Cestio e Marco Servilio Il suo compagno di servitù Machao per la sua memoria.

    aurigaAuriga Fuscus


    I CELEBRI AURIGHI ROMANI, FUSCUS:

    Da un’epigrafe marmorea rinvenuta a Roma lungo la via Salaria, possiamo ricostruire le imprese di un altro celebre auriga della Roma imperiale, il suo nome è Fuscus. Fuscus gareggiava negli anni di regno dell’Imperatore Tiberio e gareggiava per la fazione dei verdi, sotto la quale colse 53 vittorie, raggiunte non solo al Circo Massimo ma anche in altri circhi dell’Impero. Sull’epitaffio troviamo non solo l’elenco dei successi di Fuscus, ma anche una curiosità che avvenne durante una delle sue gare, si racconta infatti che Fuscus in quell’occasione venne richiamato per ben due volte, probabilmente per falsa partenza, riuscendo però ugualmente a vincere la competizione. Sempre dall’epigrafe sappiamo che l’auriga Fuscus morì a soli 24 anni a causa di un incidente in gara, avvenuto sotto il consolato di Servilio Noniano e Cestio Gallo, nel 35 d.C., e l’iscrizione fu posta da un certo Machao, definito “conservus”, cioè compagno di servitù, il che lascia supporre che con molta probabilità anche lo stesso Fuscus fosse uno schiavo, come la maggior parte degli aurighi dell’epoca, non solo il nome stesso “Fuscus” (scuro), lascia supporre che fosse un aggettivo riguardante il suo colore della pelle, lasciando supporre una sua origine nord africana, luogo da cui provenivano anche un gran numero di cavalli che prendevano parte alle corse. Iscrizioni riguardanti le vittorie dell’auriga Fuscus sono state rinvenute anche nel circo dell’antica Bovillae, dove vinse i Ludi Augustali, indetti da Tiberio per celebrare la memoria dell’Imperatore Augusto, e anche a Tarragona in Spagna.


    PREMIO AURIGA FUSCUS

    Els premis Auriga Fuscus, a la Canonja